Uno dei pilastri dell'Associazione è la crescita personale, l'empowerment. La formazione viene vista come un laboratorio, uno spazio in cui sperimentarsi nelle proprie emozioni, avvicinandosi a strumenti, tecniche e modalità magari non ancora conosciute. Ed è proprio in questo contesto che sono nate la Casa delle Emozioni e la Scuola per Genitori.
La casa delle emozioni
Avviata nel 2010, nasce dalla collaborazione con l'Istituto Gestalt Trieste del dr. Paolo Baiocchi, psichiatra e psicoterapeuta ideatore del progetto. L’obiettivo è quello di offrire alle persone la possibilità di apprendere strumenti e risorse per gestire in modo indipendente e responsabile le proprie difficoltà personali e relazionali. In questo contesto il lavoro di GRUPPO è ritenuto un elemento fondamentale per l’apprendimento e rappresenta una forza di tipo cooperativo.
Un altro obiettivo è che il gruppo di lavoro acquisisca autonomia di funzionamento e prosegua il percorso anche dopo il termine degli incontri programmati. L’oggetto del lavoro di gruppo Insegnare ai partecipanti ad affrontare le emozioni sottostanti ai vissuti problematici. Già riconoscere e dare un nome alle proprie emozioni porta un grande beneficio e cura.
La metodologia
28 incontri settimanali di 2 ore ciascuno, dei quali 15 condotti da un facilitatore
I facilitatori
Sono laureati, counsellor o psicoterapeuti qualificati e formati presso l’IGT. Il gruppo dei facilitatori è stato selezionato dal Direttore dell’IGT e ideatore del progetto, dr. Paolo Baiocchi.
I facilitatori hanno un ruolo centrale che varia a seconda delle fasi del progetto:
1° fase il facilitatore è la guida, propone e spiega al gruppo gli strumenti di lavoro
2° fase il facilitatore aiuta il gruppo a trovare delle regole adatte
3° fase Il facilitatore osserva il lavoro e dà feedback rispetto al funzionamento del gruppo
La supervisione
Il supervisore è il dr. Paolo Baiocchi, con il quale i facilitatori degli incontri hanno seguito un percorso di formazione e confronto tecnico professionale sul lavoro dei singoli gruppi e sul progetto nel suo complesso, attraverso 7 incontri periodici.
Target di riferimento
- Cittadini (adulti)
- Mondo del volontariato
- Operatori dei servizi pubblici (Questura di Trieste, Azienda Sanitaria Triestina)
Promozione
- Conferenze di presentazione
- Incontri nelle diverse realtà
- Affissione locandine in punti strategici
- Passa parola
I partecipanti provengono dalle seguenti realtà:
- 4 gruppi dalla Questura di Trieste, costituiti da agenti della Polizia di Stato
- 2 gruppi dall’Azienda Sanitaria, costituiti da operatori dei servizi sanitari territoriali
- Volontari dell’ABIO (associazione che opera all’interno dell’ospedale infantile Burlo Garofalo di Trieste)
- Volontari della Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin, che opera in favore di bambini stranieri provenienti da paesi poveri e in guerra, accolti in Italia per cure mediche
- Assistenti sociali iscritti all’ordine del FVG, che ha riconosciuto 25 crediti formativi
- Volontari dell’Associazione San Martino al Campo, che opera in città a sostegno delle persone emarginate, senza fissa dimora o con disabilità mentali
- Liberi cittadini, che a titolo personale hanno aderito alla proposta
I risultati
Sono stati somministrati dei questionari all’inizio e alla fine delle attività per monitorare l’andamento del progetto e l’efficacia dei percorsi proposti. i questionari sono stati elaborati dall’IGT assieme al Dipartimento di Scienze della Vita (ex Dipartimento di psicologia) dell’Università degli Studi di Trieste. I dati riscontrati, l’esperienza dei facilitatori e i feedback ricevuti dai partecipanti hanno mostrato un chiaro successo del progetto.
Il gruppo è stato un elemento di fondamentale importanza per la costruzione di uno spazio relazionale sicuro.
Come già dimostrato da Bowlby con la Teoria dell’attaccamento, ogni persona ha bisogno del legame con adulti significativi per placare la propria angoscia, ed è proprio quello che succede nei gruppi. I punti di forza sono stati il sostegno e la condivisione di competenze e abilità reciproche. Il lavoro fatto in gruppo ha permesso di sviluppare una forza qualitativamente e quantitativamente diversa rispetto all’agire individuale; grazie a questa esperienza i partecipanti hanno scoperto una forma di costruzione alternativa alla “mitologia” individualistica che porta con sé forme di angoscia e disagio conseguenti alla perdita dei legami.
L’OBIETTIVO DEL PROGETTO È STATO QUELLO DI “SEMINARE” NEL TERRITORIO UNA NUOVA CONCEZIONE DI GRUPPO VISTO COME MODALITÀ, STRUMENTO E FORZA NELLA COSTRUZIONE DI UN NUOVO SENTIRE.
IL GRUPPO È STATO STRUMENTO PER RAGGIUNGERE UNA CONSAPEVOLEZZA CHE HA ACCOMPAGNATO LE PERSONE NELLA LORO INDIVIDUALITÀ E POI NEL GRUPPO DI MUTUO SOCCORSO E NELLA COMUNITÀ.
Scuola per genitori
La Scuola per Genitori è un progetto nato nel 2011 e giunto alla quarta edizione. Sono stati organizzati degli incontri di formazione e informazione su tematiche relative all’educazione, tenuti da esperti di provata fama e competenza.
Gli incontri sono dedicati a genitori, insegnanti ed educatori e dedicano particolare attenzione alla relazione genitori-figli con l’obiettivo di fornire nuovi punti di vista e strumenti per comprendere e aiutare i ragazzi nelle situazioni tipiche della loro età. Troppo spesso le difficoltà dei giovani sono viste come problemi da risolvere; questi incontri vogliono stimolare i partecipanti a cambiare punto di vista e considerare queste difficoltà come l’espressione di una sensibilità diversa e nuova, frutto anche della cultura delle nostre città ricche ma complesse.
La Scuola per Genitori (che nei primi tre anni ha avuto come direttore scientifico il prof. Paolo Crepet) è collegata all’esperienza di Impresa Famiglia di Vicenza. A Trieste ha ottenuto un grande successo. È stato riconosciuto il merito di aver creato un’attività seria e di qualità, per i contenuti proposti, per la presenza di relatori di alto livello e per l’ottima organizzazione degli incontri.