Giunto al VI ciclo di incontri, Mestiere Genitori offre a genitori e insegnanti la possibilità di partecipare a un percorso informativo affrontando diverse tematiche relative al progetto educativo e al ruolo genitoriale. Se la nostra società così complessa e in continua trasformazione impone difficoltà nuove da affrontare ai nostri figli, la risposta, per accompagnarli nella loro crescita e sviluppo, deve essere quella di cercare di comprendere questi fenomeni e considerare tali difficoltà come l’espressione di una sensibilità nuova e differente. L'obiettivo del ciclo di incontri è infatti quello di fornire nuovi punti di vista attraverso il confronto con esperti di grande competenza, e di fornire a genitori, educatori, insegnanti e adulti di riferimento gli strumenti per comprendere e aiutare i ragazzi nelle situazioni tipiche della loro età, gettando una nuova luce sui ragazzi d’oggi ed i loro problemi.
Il coraggio non è una virtù straordinaria delle grandi occasioni. È invece un atteggiamento positivo che deve essere coltivato ogni giorno nelle piccole azioni quotidiane, perché ogni giorno abbiamo bisogno di coraggio per affrontare e superare le difficoltà e gli ostacoli che incontriamo. Farsi coraggio significa parlare al proprio cuore per consolarlo e poi invogliarlo a rialzarsi e a prendere il cammino. Incoraggiare gli altri significa aiutarli a ritrovare la loro forza, a esprimere le loro potenzialità, ad affermare la loro dignità e a realizzare i loro talenti. Il coraggio serve a noi, agli altri e al mondo. MARIO POLITO
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I progressi della contabilità nazionale hanno reso disponibili con grande rapidità e frequenza i dati sul Prodotto Interno Lordo (PIL) e sulla spesa per consumi, grandezze che sono pian piano diventate gli indicatori per eccellenza del benessere di un Paese o di un segmento della popolazione. Al tempo stesso la parola “benessere”, nata per indicare che una persona si sente bene, è via via passata ad indicare una situazione di abbondanza materiale. BENEDETTO GUI
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“Ogni cosa a suo tempo”. Quante volte ci è venuto in mente questo motto davanti ad una nuova richiesta dei nostri figli? Intuiamo che nella vita ci sono dei passi che segnano la maturazione di una persona: compierli troppo presto o viceversa troppo tardi non è indifferente. Ci sono sfide che, se anticipate, rischiano di caricare di pesi eccessivi; e ci sono esperienze che, se ritardate, rischiano di consegnare impreparati agli appuntamenti più decisivi. Guardando ai più piccoli e ai più giovani comprendiamo facilmente che ogni fase della crescita ha una propria specificità, che va riconosciuta e rispettata. GIOVANNI GRANDI SILVANO MAGNELLI
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Le tecnologie sono qui per restare. Immaginare di poterne fare a meno è un’illusione rischiosa; anche se per qualcuno continua a rappresentare un'utopia rassicurante e consolatoria verso cui tendere. Non solo, il buon senso spesso non basta, specie quando ci si vorrebbe dotare di evidenze e categorie utili a comprendere e gestire la progressiva transizione al digitale di porzioni significative della nostra esistenza. Occorrerebbe rendersi conto che siamo di fronte a una profonda evoluzione culturale scandita dalla nostra interazione con i cosiddetti nuovi media. Ma la campanilistica contrapposizione tra apocalittici e integrati mette inesorabilmente in scena le due facce opposte (ma complementari) di un identico fraintendimento sul nostro rapporto con le macchine di ieri e di oggi. Scopo dell’intervento sarà anzitutto quello di fornire evidenze e categorie funzionali a sviluppare un'interazione più consapevole con gli strumenti che, sempre e di nuovo, stanno rimodellando molte delle nostre pratiche quotidiane. Soprattutto si tratterà di precipitare tali considerazioni nella quotidianità di soggetti adulti (genitori, docenti, e non solo) che hanno l’interesse e l’urgenza di relazionarsi con generazioni nate e cresciute in ambienti e contesti digitalmente aumentati. Da casa a scuola e anche oltre, si cercherà di delineare le logiche e le dinamiche sottese a quella ontologia emergente dentro la quale, grandi e piccoli, dovranno (re)imparare a diventare cittadini. GIOVANNI GRANDI
Gli incontri si terranno dalle 20.00 alle 22.00 presso l'Aula Magna Edificio H3, Università di Trieste, Piazzale Europa 1. Per prenotazioni e informazioni:
Ciclo di incontri sulla relazione genitori-figli
Programma
Venerdì 20 gennaio 2016 - Educare al coraggio. Il bisogno di persone coraggiose per migliorare il nostro mondo - Mario Polito
Il mondo oggi ha bisogno di persone giuste e coraggiose.
Psicologo, psicoterapeuta e pedagogista. Laureato in Filosofia nel 1973, in Psicologia nel 1981 e in pedagogia nel 1991. Iscritto all’Albo degli Psicologi e all’Albo degli Psicoterapeuti della Regione Veneto. È formatore da 30 anni nei corsi di formazione e di aggiornamento per insegnanti. Collabora con lo IUFFP (Istituto Universitario federale per la Formazione Professionale dei docenti) di Lugano (Svizzera).
Si è specializzato nelle strategie di apprendimento. Ha pubblicato 18 libri. Sette sono stati dedicati al metodo di studio, alla motivazione, alle strategie per sviluppare l’intelligenza, migliorare la memoria con le numerose mnemotecniche, rendere efficace la propria scrittura, rafforzare l’attenzione e la concentrazione. Quattro libri prendono in esame la comunicazione in classe e lo sviluppo di un buon clima a scuola, coltivando l’intelligenza emotiva, o intelligenza del cuore. Un libro è dedicato alla psicoterapia, in particolare alle cause della disperazione e al tema del suicidio.
Ha scritto, tra gli altri: “Realizza i tuoi talenti e regala il tuo contributo al mondo” (2011), “Le virtù del cuore. Emozioni a scuola e nella vita” (2012), “I conflitti in famiglia con i figli adolescenti” (2014), “Strategie per scrivere bene a scuola e nella vita” (2014), “Intervista ai genitori sui compiti per casa” (2015), “I compiti per casa sono efficaci? Sono inutili. Le risposte di 7.211 Studenti, 1309 Docenti e 5357 genitori” (2015).
Ha tenuto in Italia oltre 600 corsi, seminari e conferenze a docenti e genitori.
Venerdì 4 marzo 2016 - Quali beni per quale benessere? - Benedetto Gui
Negli ultimi anni, però, grazie alla disponibilità di grandi quantità di dati raccolti con questionari in tutto il mondo, si è potuto studiare da cosa dipende la felicità delle persone, ossia il benessere come esse lo percepiscono, il loro grado di soddisfazione per la loro vita. Uno dei risultati più netti è che la l’abbondanza materiale influisce relativamente poco sulla condizione di felicità delle persone, mentre una grande influenza è esercitata dall’intensità e dalla qualità delle relazioni familiari, amicali, di vicinato, tra colleghi di lavoro. Anche per questo alcuni studiosi si sono chiesti se non sia giustificato parlare di “beni relazionali”, entità intangibili che otteniamo dalle relazioni con gli altri.
Ma se è vero che il nostro benessere dipende anche da queste categorie di “beni” invisibili e dimenticate, allora le tradizionali ricette economiche vanno profondamente ripensate.
Dopo essere stato professore ordinario nell’Università di Padova e aver insegnato nelle università di Bari, Venezia e Trieste è professore stabile di Economia Politica nell’Istituto Universitario Sophia di Loppiano (Firenze). Ha trascorso periodi di studio e ricerca in varie istituzioni tra cui la Cornell University e l’Istituto Universitario Europeo di Firenze.
I temi di ricerca di cui si è occupato includono: l’economia del lavoro; l’economia delle imprese cooperative, partecipative e senza fine di lucro; il ruolo di motivazioni non autointeressate in economia; i risvolti economici delle relazioni interpersonali.
E' autore di numerosi saggi, alcuni apparsi in riviste internazionali (tra cui Journal of Labor Economic e Economics & Philosophy), del volume “I sussidi marginali all'occupazione” (premio Tarantelli 1990-91), e del manuale “Un’introduzione al sistema economico" (Cleup, 2007, 2014). Ha curato i volumi “The Nonprofit Sector in the Mixed Economy” (con Avner Ben-Ner, Michigan U.P, 1993), “Economics and Social interactions: Accounting for interpersonal relations” (Cambridge U.P., 2005, con Robert Sugden), “Il terzo settore tra economicità e valori” (Gregoriana Ed., 2007).
E’ membro del comitato di redazione della rivista Annals of Public and Cooperative Economics. Partecipa al progetto di economia solidale Economia di Comunione. Giovedì 31 marzo 2016 - Ogni cosa a suo tempo. Le stagioni della vita e le sfide della maturazione - Giovanni Grandi, Silvano Magnelli
E poi, da adulti, cosa succede? Talvolta immaginiamo che ad un certo punto tutto sia compiuto, che dopo aver conquistato l’autonomia non ci siano altre tappe ad attenderci. Eppure la vita continua a proporre situazioni nuove e ci accorgiamo che per attraversare bene i diversi momenti occorre rimanere in movimento e continuare a maturare. Occorre continuare a lavorare su se stessi. Quali sono allora le sfide più tipiche delle diverse stagioni della vita? Cosa significa per un adulto continuare a crescere? Cosa succede se alcune transizioni non vengono affrontate? Cosa accade nei rapporti tra generazioni se gli adulti smettono di lavorare su di sé?
L’incontro offre una serie di spunti per leggere le dinamiche della vita adulta, valorizzare le attese più radicali della stagione della maturità e riscoprire alcuni tratti della saggezza che la riflessione antropologica antica ci ha lasciato in eredità.
È professore associato di Filosofia Morale all’Università degli Studi di Padova dove insegna Fondamenti di Antropologia filosofica e Antropologia applicata presso i Corsi di Laurea Triennale in Servizio Sociale e Magistrale in Scienze del Servizio Sociale. È membro del Consiglio Scientifico dell’Istituto Internazionale Jacques Maritain, del SOUQ (Centro Studi Sofferenza Urbana, Casa della Carità, Milano) e del Consiglio Direttivo del CIRFIM (Centro Interdipartimentale di Ricerca di Filosofia Medievale) dell’Università di Padova. Dirige la Scuola di Antropologia applicata dell’Istituto Jacques Maritain. È direttore, insieme a Luca Grion, dell’Annuario di filosofia “Anthropologica” (Ed. Meudon) e membro della Direzione della rivista “Dialoghi”, trimestrale dell’Azione Cattolica Italiana. È autore di numerosi saggi e monografie, tra cui “Essere utili. L’invisibile negli interventi di aiuto” (Ed. Meudon, 2013), “Persona, felicità, Educazione. I legami che aiutano a crescere” (Ed. La Scuola, 2010), “Alter-nativi. Prospettive sul dialogo interiore” (Ed. Meudon, 2015).
È pstato docente di Diritto alle Superiori, poi Dirigente scolastico di istituti scolastici superiori, successivamente Presidente dell'Ente universitario per il diritto agli studi (Erdisu). Per dieci anni ha ricoperto il ruolo elettivo di consigliere comunale. Si è sempre occupato di temi educativi e formativi, facendo da relatore di conferenze e incontri diretti a giovani e adulti. Impegnato nel volontariato sociale, è stato anche pubblicista e Vice direttore del settimanale Vita Nuova, attualmente è Vice presidente dell'associazione Le Buone Pratiche Onlus. Venerdì 22 aprile 2016 - Oltre gli idoli del “buon senso”. Come convivere con le tecnologie - Stefano Moriggi
Filosofo della scienza, si occupa di teoria e modelli della razionalità e di pragmatismo americano con particolare attenzione al rapporto tra evoluzione culturale e tecnologia. Studioso delle relazioni tra scienza e società, divide i suoi interessi tra il mondo anglosassone del XVIII e XIX secolo e lo sviluppo di modelli per una didattica digitalmente aumentata. Attualmente svolge attività di ricerca presso l’Università di Milano Bicocca, dove è anche titolare dell’insegnamento di Teorie e tecniche della comunicazione della scienza presso il MaCSIS (www.macsis.unimib.it).
Su Rai 3 è stato uno dei volti della trasmissione di divulgazione scientifica “E se domani. Quando l’uomo immagina il futuro.” Tra le sue pubblicazioni si ricordano: “Le tre bocche di cerbero. Il caso di Triora: le streghe prima di Loudun e di Salem” (Bompiani, 2004); (con G. Nicoletti) “Perché la tecnologia ci rende umani” (Sironi, 2009); (con A. Incorvaia) “School Rocks. La scuola spacca” (Edizioni San Paolo 2011), la curatela dell’edizione italiana di S. Hawking, R. Penrose, “Quattro lezioni sullo spazio e sul tempo” (RCS, 2011) e il recente “Connessi. Beati coloro che sapranno pensare con le macchine" (Edizioni San Paolo, 2014).
La partecipazione è gratuita previa prenotazione.
info@lebuonepratiche.org
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